La Serbia non è responsabile di aver commesso genocidio nei territori dell’attuale repubblica croata. Lo ha sentenziato la Corte dell’Aja, corte penale internazionale di giustizia su crimini del genere. Non ci sarebbero prove sufficienti, si legge nella sentenza, che sia accaduto qualcosa di questo tipo e la Croazia non è riuscita a portare prove sufficienti per tale tesi. La Corte ha ammesso che tra il 1991 e il 1995 le forze militari serbe commisero senz’altro molte violenze e massacri, ma le atrocità commesse, si legge ancora, non possono essere dimostrate con la motivazione di distruggere tutta o in parte la popolazione croata, bensì di trasferirla altrove. La Convenzione dell’ONU definisce genocidio un atto militare che voglia distruggere tutta o in parte una popolazione sulla base di convinzioni etniche, razziali o religiose. Nel caso particolare della città croata di Vukovar su cui si incentrava il processo, decine di migliaia di persone vennero sfollate e 260 uccise. E’ attesa oggi una sentenza sulla denuncia presentata invece dalla Serbia contro la Croazia di aver commesso a sua volta violenze e massacri.