Quando l’infermiera è uscita dalla sala parto, il neonato era coperto sul volto da un telo. Si rifiutò di farglielo vedere, poi arrivò anche il primario: ho una brutta notizia da darle, disse al padre del bambino, suo figlio ha la sindrome di down. L’uomo, Samuel Forrest, come ha raccontato al sito americano Abc, subì lo shock di una notizia inaspettata, ma il peggio doveva ancora venire. Entrato nella stanza della moglie si sentì dire: devi decidere se tenere il bambino oppure me, se terrai il bambino io divorzierò. Finalmente gli fu concesso di vedere il figlio: era bellissimo, non aveva nulla di male, ha raccontato. Decise che avrebbe tenuto il figlio e un mese dopo la moglie chiese il divorzio. In casi come questo, ha raccontato l’uomo, i dottori ti dicono che non sei obbligato a tenere tuo figlio, mia moglie aveva già deciso in quel senso.  L’uomo adesso vorrebbe tornare al suo paese natale, la Nuova Zelanda, con il figlio, ma ha problemi economici non da poco. Ha perciò aperto una raccolta di fondi chiamata “Bring Leo home” dal nome del figlio, Leo. Il suo obbiettivo è di raccogliere abbastanza soldi così da poter lavorare part time e prendersi cura del figlio. Ha anche cominciato a incontrarsi con gruppi che si occupano di bambini con handicap affinché la sua storia serva a far capire ai genitori con figli con handicap che non è necessario abbandonarli agli orfanotrofi, ma che ci si può prendere cura di loro.



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