E’ di queste ore la notizia, diffusa da fonti ufficiali irachene e riprese dalla rete statunitense BBC, che le truppe dell’Isis stiano utilizzando bombe al cloro in Iraq. Lo confermerebbero le frequenti nubi di fumo arancione che si vedono sollevare da diverse parti del centro urbano di Tikrit. Le bombe clorine, infatti, assumono questa particolare colorazione una volta esplose. Oltre alla preoccupazione generale dell’uso di armi chimiche, nocive per la salute umana, ci sono anche i timori specifici relativi alle ripercussioni che queste bombe possono avere sulla popolazione locale. Le bombe al cloro infatti, sebbene meno pericolose rispetto a quelle che usano il gas nervino, poiché non mortali, creano dei gravi problemi respiratori. Il cloro che è contenuto in esse può bruciare i polmoni, se inalato in grandi quantità.
Ancora una volta la strategia dell’Isis è quella del terrore, spingendo la popolazione a non appoggiare i soldati iracheni che stanno procedendo alla riconquista di Tikrit. Dal canto suo Khaled al Obeidi, il Ministro della Difesa dell’Iraq, si dice certo che non mancano che tre o quattro giorni prima che le truppe lealiste raggiungano il centro della città, riconquistandola ai militanti dell’Isis in modo definitivo. Una volta liberata Tikrit dai terroristi islamici, la riconquista avanzerà verso la città di Mosul. Tutte queste operazioni militari destano viva preoccupazione anche in Occidente, poiché dalle sorti delle battaglie potrebbero dipendere molti degli assetti di politica internazionale nei prossimi mesi. Nonostante ciò il segretario di Stato americano John Kerry ha espresso nei giorni passati la sua soddisfazione per le operazioni militari che vengono portate avanti dall’Iraq, perché a suo parere dimostrano come l’Isis stia perdendo forza.