Una buona notizia, seppur piccola visse le dimensioni del rapimento di massa di cristiani dai loro villaggi. La cifra esatta dei rapiti nei giorni scorsi da alcuni villaggi di cristiani siriani da parte dei miliziani dell’Isis è ancora incerta, si parla di 350 o 220 persone, donne e uomini. L’agenzia di stampa israeliana Arutz Sheva comunica adesso che 19 di queste persone sono state liberate ieri, documentando la notizia anche con alcune foto nelle quali si vedono gli ex ostaggi accolti e abbracciati da parenti e amici alla messa domenicale nella chiesa della Vergine Maria del villaggio di Hassakeh. Si tratta di sedici uomini e tre donne per i quali, dice ancora l’agenzia, sarebbe stato pagato un riscatto, in realtà la tassa dovuta dai non islamici alle autorità musulmane secondo la sharia, pari a 1700 dollari a persona, la jiza, che impone a ogni non islamico di pagare tale tassa per rimanere a vivere in uno stato islamico. Anche l’Assyrian Human Rights Network ha confermato la liberazione dei prigionieri. Gli ex ostaggi sono tutti sopra i 50 anni di età, fattore che sarebbe risultato decisivo nella scelta di  chi liberare. Nei giorni scorsi invece era stata smentita la notizia circolata in un primo momento che erano stati uccisi 15 prigionieri cristiani.



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