È in fuga il terzo terrorista che ha partecipato all’attacco al museo del Bardo a Tunisi. Lo ha affermato il presidente tunisino, Béji Caïd Essebsi, nel corso di un’intervista televisiva alla Bbc. Intanto i jihadisti hanno rivendicato l’attacco, in cui sono morte 23 persone tra cui quattro italiani, in un messaggio audio. Le autorità tunisine hanno invece arrestato oltre 20 persone per l’attentato al museo. Nel frattempo all’aeroporto di Ciampino sono rientrate le salme delle quattro vittime italiane. Si tratta di Orazio Conte, Giuseppina Biella, Francesco Caldara e Antonella Sesino. Ad accoglierle il premier Matteo Renzi. Il Boeing 767 con i corpi delle vittime è atterrato stamattina. «Ho accolto le famiglie dei 4 italiani uccisi a Tunisi e le salme dei loro cari. Ho condiviso con loro il dolore e l’abbraccio di tutta l’Italia», ha scritto Renzi su Twitter. E mentre il premier parlava con i familiari delle vittime dell’attentato, dall’aereo sono state fatte scendere le bare, quindi allineate davanti alla palazzina di rappresentanza dell’Aereonautica Militare. Qui due carabinieri hanno svolto il servizio d’onore, mentre il parroco ha benedetto le salme. Al Gemelli adesso saranno effettuate le autopsie dei quattro italiani, poi lo stesso aereo le trasferirà a Torino. Mentre tra le altre vittime, quasi tutti turisti, c’erano persone di origine giapponese, francese, spagnola, britannica, colombiana, belga e polacca. Anche un poliziotto tunisino ha perso la vita nello scontro. (Serena Marotta) 



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