Non solo Israele nella lista dei “cattivi” come avviene normalmente in caso di rapporti che analizzano i comportamenti di coloro che sono coinvolti nell’annosa disputa israelo-palestinese. Un nuovo rapporto stilato da Amnesty International per la prima volta condanna anche Hamas per crimini di guerra per episodi accaduti durante l’ultimo conflitto arabo-israeliano la scorsa estate. Nel rapporto si denuncia l’organizzazione palestinese di aver ucciso sei civili israeliani lanciando razzi e attacchi mortali durante il conflitto durato cinquanta giorni in cui morirono anche 66 soldati israeliani e 2250 palestinesi di cui almeno 1585 erano civili, secondo quanto riferirono ai tempi le Nazioni Unite. Amesty nel suo rapporto condannando le violazioni compiute dai palestinesi e definendole crimini di guerra, sottolineano che le violazioni compiute da entrambe le parti non giustificano quelle della parte avversa. In sostanza, sia Israele che Hamas sono entrambi colpevoli di crimini di guerra. Per quanto riguarda l’uso di mortai da parte dei palestinesi, si legge nel rapporto che il loro uso indiscriminato comporta il rischio permanente e concreto di colpire anche i civili presenti nella zona in quanto il tipo di arma non permette un controllo preciso del bersaglio e che Hamas li ha usati coscientemente in questo modo, per colpire dunque anche i civili. Durante il conflitto, le forze palestinesi spararono in tutto 4881 razzi e 1753 colpi di mortaio verso Israele. Non solo: Hamas è accusata anche di aver fatto vittime tra gli abitanti della striscia di Gaza.



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