Una scena già vista in un film di Pedro Almodovar, quella del pilota che chiuso in cabina provoca lo schianto dell’aereo. Una coincidenza inquietante con il disastro realmente accaduto martedì scorso, che vede fra le ipotesi il suicidio del copilota Andreas Lubitz, che volontariamente avrebbe fatto schiantare l’aereo della Germanwings sulle montagne della Provenza. Il film è uscito al cinema qualche mese fa e si intitola “Storie pazzesche”, dove il protagonista Pasternak, decide di togliersi la vita facendo precipitare il suo aereo con a bordo tutte le persone che gli hanno fatto torti nella vita. Tutte le persone a bordo scoprono infatti di aver avuto degi trascorsi negativi col pilota. È lì che Pasternak, proprio come avrebbe fatto nella realtà Lubitz, si chiude nella cabina di pilotaggio e decide di far schiantare l’aereo, non rispondendo neppure al suo psicologo, anche lui passeggero, che bussa alla porta della cabina, implorandolo. Ma il pilota ormai ha deciso e si schianta sulla casa di riposo che ospita i suoi genitori.



Ancora non si conoscono i motivi che hanno spinto Andreas Lubitz a far precipitare l’Airbus 320 della Germanwings sulle Alpi francesi. Il copilota, 28 anni, aveva all’attivo 630 ore di volo. Come fatto sapere dal club aeronautico di Montabaur, in Renania, sua città natale, il giovane “aveva iniziato a volare fin da giovane per realizzare il suo sogno”, cominciando come pilota di alianti e arrivando a bordo degli Airbus. Nel 2008 Lubitz ha iniziato l’addestramento, ma sei anni fa “lo ha interrotto per un periodo piuttosto lungo”. Lo fa sapere il sito del quotidiano tedesco Faz, spiegando che il motivo della sospensione sarebbe “una sindrome da burnout, una depressione” dovuta soprattutto allo stress.



Si chiama Andreas Lubitz, ha 28 anni ed è originario di Montabaur, città della Renania-Palatinato, in Germania. Sarebbe lui, secondo quanto riferito dal procuratore francese Brice Robin in conferenza stampa, il responsabile dello schianto dell’Airbus A320 della Germanwings avvenuto martedì mattina con 150 persone a bordo. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota, Andreas Lubitz era entrato a far parte della compagnia Germanwings nel settembre 2013 e aveva alle spalle circa 630 ore di volo, poche rispetto alle oltre 6000 accumulate in dieci anni di esperienza sugli Airbus da Patrick S., l’altro pilota che quel giorno si trovava al suo fianco e che, dopo essersi alzato per qualche minuto, si è trovato chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio dal giovane collega. Nella scatola nera recuperata si sentono le sua grida mentre tenta di convincere Andreas Lubitz ad aprire la porta e mentre prova inutilmente a sfondarla. Andreas Lubitz, che fino a poco prima si era comportato normalmente, verso la fine del volo (a poca distanza da Dusseldorf) decide di chiudersi da solo in cabina e di far precipitare l’aereo, almeno secondo una prima ricostruzione della Procura di Marsiglia che sta indagando. Nello schianto sono morte 150 persone.

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