Si festeggia in questi giorni il Songkran, il capodanno del calendario buddista che si celebra in Thailandia, Birmania, Cambogia, Laos, nella Cina sud-occidentale e in Vietnam. Anche Google non ha perso l’occasione di celebrare questa festività con un doodle personalizzato visibile in Myanmar (Birmania) e il Tailandia.
La leggenda racconta che questa particolare ricorrenza nasce dalla morte di una divinità antica, la quale era invidiosa di un giovane che capiva il linguaggio degli uccelli: essendo la divinità capace delle stesse cose, decide di lanciare una sfida al giovane, e dunque di fargli ben tre indovinelli completamente differenti e complessi. La posta in palio era altissima: il perdente sarebbe infatti stato decapitato in onore del vincitore. Il giovane, non conoscendo la risposta degli indovinelli, pur di non essere decapitato decise di scappare e di uccidersi in una zona desertica. Una volta arrivato ai piedi di un albero, sentì un aquila parlare con i suoi piccoli: l’animale promise di dar loro da mangiare il corpo del ragazzo e raccontò ai cuccioli della scommessa e degli indovinelli, fornendo però anche le risposte. Il ragazzo potè così vincere la sfida e la divinità si dovette decapitare. La sua testa però non poteva essere gettata per terra, in quanto questa sarebbe esplosa, e tanto meno in mare, visto che le acque sarebbero state prosciugate: venne dunque posta nel cimitero delle divinità, ovvero in una caverna e, quando il sole cambia la posizione nello zodiaco, una delle sue figlie si reca nella caverna e porta con sé la testa del padre, per mostrargli come il mondo sia cambiato. Le celebrazioni festive iniziano il 13 aprile e, secondo la tradizione, la casa dei religiosi deve essere lavata completamente e purificata dai peccati che in essa sono stati commessi. Successivamente, i fedeli devono lavare anche la statua del Buddha utilizzando solo acqua, e devono anche bagnarsi tra di loro: questo serve per purificare la propria anima, in quanto l’acqua in questa giornata viene definita come sacra. La mattina inoltre, i fedeli si recano al tempio della città dove si trovano i monaci, ovvero al Wat, e vengono effettuate delle offerte, che permettono loro di potersi sfamare. Generalmente, tali offerte sono formate da frutta e cibi freschi, visto che le temperature raggiungono e superano i trenta gradi. La sera invece, i giovani ragazzi, prima della festa, bagnano il capo, le mani e la schiena alle persone anziane, ovvero ai parenti, con acqua profumata, benedicendoli ed augurando loro una vita molto lunga. Il secondo giorno bisogna invece portare al tempio la sabbia, che rappresenta il materiale per la costruzione di un nuovo edificio. Infine l’ultimo giorno di festa, tutte le statue del Buddha vengono portare fuori dalla propria abitazione: le persone sono libere di pregare, dopo aver ascoltato la preghiera del Dharma del primo giorno, e di benedire le statue stesse lavandole con acqua profumata.