Una nave della Marina militare italiana è intervenuta liberando l’equipaggio dell’imbarcazione italiana sequestrata da non identificati libici. I militari italiani sarebbero saliti a bordo rinchiudendo i sequestratori nella stiva e adesso stanno scortando il peschereccio verso Mazara del Vallo. I libici erano saliti a bordo dicendo di dover effettuare una perquisizione, ma come già accaduto in passato si tratterebbe di una scusa da parte di pirati travestiti per sequestrare il peschereccio. Secondo lo Stato maggiore italiano autori del sequestro sarebbero stati uomini armati a bordo di un rimorchiatore militare libico, l”imbarcazione italiana si trovava in acque territoriali libiche.
Un peschereccio italiano è stato sequestrato questa mattina a circa 30 miglia dalla costa libica da uomini armati a bordo di un rimorchiatore. A lanciare l’allarme via radio alla Guardia costiera è stato un altro peschereccio siciliano che si trovava nelle vicinanze. Si tratta del motopesca “Airone”, di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, che si trovava al largo della costa di Misurata, al momento del dirottamento. Il peschereccio è della Maran snc e il comandante è Alberto Figuccia. Intanto l’unità di crisi della Farnesina sta verificando l’effettiva posizione del peschereccio sequestrato e ha già preso contatti con la Guardia costiera libica. La notizia del sequestro è stata diffusa da Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto per la pesca Cosvap. «Siamo molto preoccupati», dichiara Giovanni Tumbiolo. «Ho subito contattato il ministro libico dell’Agricoltura e della Pesca – aggiunge Tumbiolo – per chiedere un gesto di amicizia, alla luce dei rapporti di cooperazione esistenti tra Italia e Libia che non si sono mai interrotti». «Lo stato di allerta è massimo da quando l’ambasciata italiana è stata chiusa. Siamo preoccupati ma al contempo fiduciosi poiché il popolo libico è stato sempre vicino ai siciliani». A confermare il sequestro è lo stesso sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, che parla di notizie frammentarie e contradditorie. A bordo del peschereccio ci sono sette marinai, tre italiani e 4 tunisini. (Serena Marotta)