Arrivano i primi commenti politici sulla triste vicenda di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano ucciso per errore da un drone americano. Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, ha commentato l’accaduto su Twitter, esprimendo il proprio dispiacere per la perdita di “un coraggioso uomo di pace”. Prevista un’informativa urgente sull’accaduto da parte del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, venerdì 25 aprile alla Camera dei Deputati, come richiesto a gran voce dalle opposizioni.



Nella casa di Palermo di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano rapito da al-Qaeda e ucciso da un drone americano, si sono radunati amici e parenti per stare accanto a sua madre, Giusi Felice, e ai fratelli. Giovanni abitava al piano terra di un palazzo di via Pecori Giraldi, a Brancaccio, dove stamani i carabinieri hanno portato la notizia della sua morte. La donna, dopo il rapimento del figlio, “è diventata un’altra persona: è cambiata anche fisicamente. Si è trasformata e la sua unica speranza è stata quella di riabbracciare Giovanni”, hanno raccontato i vicini a “La Repubblica”. “Abbiamo saputo della morte di mio fratello questa mattina, ci ha telefonato la Farnesina, che ci è sempre stata molto vicina”. “Obama ha chiesto scusa? Grazie”, ha detto uno dei fratelli di Giovanni.



“I nostri pensieri vanno alle famiglie di Warren Weinstein, americano prigioniero di al Qaeda dal 2011, e Giovanni Lo Porto, un cittadino italiano ostaggio di al Qaeda dal 2012”. Così il presidente americano Barack Obama è intervenuto in conferenza stampa per confermare e commentare l’uccisione del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, 39 anni, rimasto vittima di un raid Usa nel gennaio scorso al confine tra Pakistan e Afghanistan. “Nessuna parola può esprimere appieno il nostro rammarico per questa terribile tragedia”, ha aggiunto Obama che si è assunto “le responsabilità di tutte le operazioni antiterrorismo, compresa questa”. “Come marito e come padre posso solo immaginare il dolore e l’angoscia che stanno provando le due famiglie”.



Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano di 39 anni originario di Palermo rapito tre anni fa in Pakistan da al-Qaeda, è rimasto ucciso nell’attacco di un drone americano avvenuto lo scorso gennaio al confine con l’Afghanistan. Secondo quanto riportato dall’agenzia americana Dow Jones, che ha diffuso la notizia citando funzionari dell’amministrazione Obama, l’obiettivo del raid statunitense era un compound del gruppo terroristico dove però si trovava anche l’ostaggio italiano, morto insieme a Warren Weinstein, americano prigioniero dal 2011. “A nome degli Stati Uniti chiedo scusa a tutte le famiglie coinvolte”, ha detto il presidente Usa Barack Obama intervenuto in conferenza stampa. Giovanni Lo Porto era stato rapito in Pakistan il 19 gennaio del 2012, preso in ostaggio insieme al collega tedesco Bernd Muehlenbeck, 59 anni: entrambi lavoravano per la ong tedesca “Wel Hunger Hilfe”.