Più controlli per i piloti. È questa la richiesta che aveva fatto l’Agenzia Ue per la sicurezza aerea (Easa) alla Germania. Una richiesta che probabilmente era stata inoltrata a novembre scorso prima della tragedia che ha visto morire 150 persone sul volo della Germanwings, schiantatosi sulle Alpi francesi la settimana scorsa, una tragedia voluta dal pilota Andreas Lubitz, che ha deciso di suicidarsi portandosi via la vita di altre 149 persone. A riferirlo ieri è stata la Commissione europea in un comunicato, senza tuttavia precisare la data della richiesta. Secondo il quotidiano “Wall Street Journal”, L’Easa aveva segnalato al Luftfahrtbundesamt (LBA), l’ente tedesco per l’aviazione civile, la mancanza di personale in grado di effettuare controlli sugli aerei e sugli equipaggi. “Sulla base delle raccomandazioni dell’Easa, la Commissione ha chiesto alla Germania di adeguarsi e Berlino ha risposto che stava valutando le raccomandazioni”, ha riferito un portavoce della Commissione. Intanto, secondo il quotidiano “Bild”, sarebbero diversi i piloti a soffrire di depressione, proprio come Andreas Lubitz, ma che non lo rivelano. Il quotidiano riporta uno studio condotto da Anthony Evans, direttore del dipartimento di medicina dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), che risale a novembre 2013, secondo cui circa il 60 per cento dei piloti soffre di depressione e non lo comunica, continuando a volare. La ricerca è stata condotta su 1.200 persone, nel periodo compreso tra il 1997 e il 2001. Intanto la Bbc online fa sapere che le autorità francesi hanno interrotto le ricerche dei corpi delle vittime del volo Germanwings precipitato la settimana scorsa e l’identificazione delle vittime sarà effettuata attraverso l’analisi dei Dna prelevati dai corpi. (Serena Marotta)