Aleksandr Litvinenko potrebbe essere entrato in contatto con il polonio prima dell’incontro con Andrei Lugovoi e Dimitri Kovtun durante il quale si crede che il dissidente russo sia stato avvelenato. Lo dichiara proprio Kovtun, pronto a testimoniare in videoconferenza al processo in corso a Londra. «Il 16 ottobre, entrando nel ristorante Litvinenko mi ha detto che non poteva mangiare nulla con noi perchè la notte prima aveva avuto un’intossicazione e aveva vomitato terribilmente, chiamando un medico del pronto soccorso», ha raccontato Kovtun. Quel giorno l’ex spia russa aveva infatti un incontro in un ristorante di Londra con l’ex collega Andrei Lugovoi e l’imprenditore Dmitri Kovtun, i due sospettati di aver messo la sostanza radioattiva nel the della vittima. Kovtun prosegue: «Questo dimostra la nostra assoluta estraneità» all’avvelenamento. Per lui rappresenta un “mistero che gli investigatori non ci abbiano fatto caso”. “Sono rimaste senz’altro le prove che un medico fu chiamato nella notte tra il 15 e il 16 ottobre», dice l’imprenditore. «Queste prove cambiano completamente il quadro dell’accaduto e dimostrano che io e Lugovoi abbiamo ragione», dichiara. Secondo l’imprenditore, Litvinenko per un incidente potrebbe essere entrato in contatto con la sostanza radioattiva qualche giorno prima del loro incontro: «Sono più che convinto che maneggiava il polonio senza neppure saperlo. Può darsi sia stata una fuga e che il polonio si sia accumulato gradualmente nel suo organismo». (Serena Marotta)