Si terrà a maggio a Teheran la seconda edizione dell’International Holocaust Cartoon Contest, un concorso sulla satira promosso dal quotidiano Hamshahri contro “l’ipocrisia occidentale sulla libertà di parola”. Il tema della satira è l’Olocausto. “È impossibile in Occidente – hanno chiarito i promotori – scherzare sopra o addirittura discutere alcuni temi legati al giudaismo come l’Olocausto”. Le vignette sono oltre 893 e sono state realizzate da più di 50 nazioni. Ecco il tema: “Se l’Occidente afferma che la libertà di parola non ha confini, perché non ha lasciato che gli storici e gli esperti potessero condurre ricerche corrette sull’Olocausto?”. A condannare l’evento è l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Ron Prosor: “Ridicolizza uno degli eventi più bui della storia umana e svilisce la morte di milioni di ebrei che sono stati assassinati. Gli orrori dell’Olocausto sono ancora freschi nella memoria collettiva”. L’evento prende le mosse dalla voglia di rispondere alle caricature di Maometto pubblicate nel 2005 dal danese Jyllands-Posten. E in risposta alla pubblicazione sui giornali di tutto il mondo delle vignette sul profeta apparse dopo la strage di Charlie Hebdo. La prima edizione del concorso si è tenuta nel 2006. Il tema era la negazione dell’Olocausto e le condizioni di vita dei palestinesi sotto il controllo di Israele. A vincere fu la vignetta disegnata dal marocchino Derkaoui Abdellah, che rappresentava Israele mentre faceva una barriera di separazione attorno alla cupola della moschea della Roccia a Gerusalemme. La barriera riportava le immagini, in bianco e nero, di un campo di concentramento nazista. (Serena Marotta)