La Corte Suprema indiana ha concesso a Massimiliano Latorre di rimanere in Italia fino al 15 luglio, mentre Salvatore Girone si trova nell’ambasciata d’Italia in India, dove è stato raggiunto dalla moglie e i figli a Pasqua. Ancora non si sa quando sarà celebrato il processo contro i due marò, accusati di aver ucciso, il 15 febbraio 2012, due pescatori indiani che erano stati scambiati per pirati, mentre erano a bordo della petroliera Enrica Lexie, oltre le coste dello Stato del Kerala. Intanto i giudici hanno fissato un’udienza che si terrà a fine mese per stabilire se dovrà essere l’antiterrorismo, la National Investigation Agency (NIA) a seguire il caso. Il 14 gennaio era stato già concesso al marò di rimanere in Italia per potersi curare, dopo essere stato sottoposto ad un intervento al cuore. Oggi la nuova sentenza con i magistrati R. Dave e Kurian Joseph, che hanno autorizzato Latorre a rimanere in Italia. “Sicuramente questa proroga consente a Massimiliano di proseguire le cure in un ambiente più salubre quale può essere quello domestico – ha detto Paola Moschetti, compagna del fuciliere tarantino -. Questo almeno dal punto di vista fisico. Da quello psicologico sicuramente è un sollievo temporaneo”. “In ogni caso – ha chiarito – si attende la risoluzione e il rientro di Salvatore per poter tirare un vero respiro di sollievo”. Quando è arrivata la notizia, il marò si trovava in ospedale, ha raccontato la compagna. “In questi giorni – ha chiarito – non è stato tanto bene” e “ha avuto mal di testa”. La donna ha anche ribadito l’innocenza dei due fucilieri, augurandosi che anche Salvatore possa rientrare presto in Italia. (Serena Marotta) 



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