Massacrati, convertiti a forza all’Islam oppure nascosti nelle catacombe del XX secolo. Fu questa la sorte della popolazione armena dopo il genocidio di cento anni fa. Chi scampò al massacro e non riuscì a fuggire dalla Turchia nascose la propria fede cristiana per molti decenni. Adesso dodici armeni originari della città di Dersim, le cui famiglie furono massacrate o costrette a convertirsi all’Islam, son potuti tornare alla fede dei loro antenati con una cerimonia tenuta dal vicario del patriarca l’arcivescovo Atesyan nella chiesta di Santo Stefano a Istanbul. Alcuni di loro si sono anche sposati insieme alla cerimonia battesimale. «È un giorno di grande felicità per me. Sono stato battezzato, e ci siamo sposati religiosamente nello stesso giorno, è una felicità inesprimibile. Non abbiamo mai dimenticato la nostra religione. Ora possiamo vivere liberi» ha commentato uno di loro come riporta il sito Vatican Insider.