Si è recata nella tristemente nota clinica Dignitas di Zurigo e si è fatto uccidere. Jeffrey Spector, un inglese di 54 anni, era malato di tumore alla spina dorsale, ma i medici non consideravano il suo caso paragonabile a una malattia terminale sebbene il tumore fosse considerato inoperabile. La paura di Spector, come riportano oggi i media inglesi, era quella di rimanere paralizzato dal collo in giù. Così l’uomo si è concesso una sorta di ultima cena insieme a parenti, moglie e figli e poi è partito per Zurigo dove il giorno dopo è morto. La stessa moglie e i figli non erano d’accordo con lui ma hanno deciso comunque di rispettare la sua volontà accompagnandolo nel suo ultimo viaggio. L’uomo, un imprednitore di successo, ha rilasciato una ultima dichiarazione pubblica ripresa dai giornali inglesi: “Ho voluto il controllo degli stadi finali della mia vita, ero una persona di successo e di ottima salute ma la mia vita è stata completamente rivoltata. Quello che nel 2008 era cominciato come un mal di schiena si è sviluppato in una malattia che mi ha portato a fare questa orribile decisione”. I suoi familiari, ha detto ancora, gli avevano chiesto di ripensarci ma per lui questa era “l’ultima peggiore opzione, ma che nel tempo sarà la cosa migliore per la sua famiglia”.



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