Per contrastare l’emergenza sbarchi e il rischio terrorismo, l’Unione europea ha intenzione di dare il via a una vera e propria missione militare in Libia. Lo rivela L’Espresso, pubblicando in esclusiva i documenti dell’Ue diffusi questa notte da WikiLeaks. Nelle diverse pagine apparse online non si parla di un’operazione di polizia internazionale per mettere in salvo i migranti, come annunciato di recente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma di un effettivo intervento militare in cui “l’uso della forza deve essere ammesso, specialmente durante le attività come l’imbarco, e quando si opera sulla terra o in prossimità di coste non sicure o durante l’interazione con imbarcazioni non adatte alla navigazione”. L’operazione dovrebbe durare un anno e dividersi in tre fasi, ma potrà essere ritenuta conclusa solo quando “il flusso di migranti e l’attività dei trafficanti saranno significativamente ridotti”, riporta ancora L’Espresso. Secondo Wikileaks, l’Unione Europea “schiererà la forza militare contro infrastrutture civili in Libia per fermare il flusso di migranti. Dati i passati attacchi in Libia da parte di varie paesi europei appartenenti alla Nato e date le provate riserve di petrolio della Libia, il piano può portare ad altro impegno militare in Libia”. Sono inoltre previste operazioni a terra, vista “la presenza di forze ostili, come estremisti o terroristi come lo Stato Islamico”.