In Texas le cliniche per gli aborti resteranno aperte. Con cinque voti a favore e quattro contrari, la Corte Suprema ha bloccato le restrizioni che avrebbero portato alla chiusura di circa dieci cliniche per l’aborto a partire dal primo luglio. Tale decisione consentirà alle cliniche di rimanere aperte sino a quando la Corte Suprema non deciderà di ascoltare o meno il caso dei sostenitori del diritto all’aborto che si oppongono alla legge del Texas, che riguarda invece la chiusura di queste strutture che lo praticano. Il blocco di queste strutture era stato deciso dal governo del Texas. Adesso la Corte Suprema dovrà esaminare il caso che riguarda due articoli di una legge proposta dal governo e approvata dal parlamento nel maggio del 2013, norma che impone delle restrizioni alle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza. Il 9 giugno questa legge è stata sostenuta da una decisione della corte d’appello federale di New Orleans, che l’aveva considerata legittima. In pratica, secondo la legge, le cliniche che praticano aborti devono essere dotate di locali, attrezzature e personale, uguali a quelli delle sale chirurgiche degli ospedali. Secondo il governo del Texas, queste misure sono indispensabili per garantire la sicurezza delle donne, ma per le associazioni contro la legge il vero obiettivo sarebbe quello di rendere difficile l’interruzione di gravidanza. Dopo l’entrata in vigore della norma, i centri abilitati si sono ridotti: erano 41 nel 2012, adesso sono 18 e rischiano di diventare dieci a breve. (Serena Marotta)