Ha destato stupore e polemiche la notizia che i resti dei corpi di 86 ebrei, uccisi nelle camere a gas dei campi di concentramento, erano ancora oggi conservati in un laboratorio medico di Strasburgo in Francia. Si tratta di ebrei  i cui cadaveri erano poi stati trasportati nella città francese occupata dai tedeschi per esperimenti di laboratorio, motivati dall’idea ossessiva e folle di creare una razza superiore e perfetta. Strasburgo venne liberata dalle forze alleate nel 1944 e si credeva che quei resti fossero stati sepolti in una fossa comune. Invece sono conservati in appositi contenitori: frammenti di pelle umana, parti di corpi umani, interiora come stomaco, intestino e cervelli. Le stesse autorità di Strasburgo hanno ammesso di essere al corrente della conservazione di quei resti, ma il motivo non è chiaro e suscita profonde domande di carattere etico. Subito dopo la guerra le autorità francesi avevano a chiesto a un medico legale, il dottor Simonin, di condurre autopsie su quei resti, per risalire alle condizioni in cui erano morti. Nel 1952 aveva rilasciato un rapporto dettagliato, commentando che si trattava di ebrei uccisi nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti. Finalmente adesso quei resti saranno restituiti alla locale comunità ebraica per una degna sepoltura.



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