Si tratta di frammenti risalenti al VI secolo Avanti Cristo, della lunghezza di sette centimetri, mai stati letti sino ad ora: è uno dei più antichi manoscritti della Bibbia, i primi versi del Levitico. Questo rotolo dell’Antico testamento era stato scoperto 40 anni fa, nel 1970, nell’antica sinagoga di Ein Gedi in Israele. Ridotti in uno stato pessimo perché carbonizzati e impossibili da decifrare, grazie all’uso delle nuove tecnologie è stato possibile leggere il papiro che riporta i primi versi del terzo libro della Torah e della Bibbia cristiana. “Risale a 1.500 anni fa ed è il primo documento del genere di cui disponiamo”, spiega Pnina Shor a “La Repubblica”, direttrice dell’agenzia israeliana per i beni archeologici, “Basta vedere le condizioni in cui si trova per capire perché ci è voluto tanto tempo per decifrarlo. È completamente carbonizzato perché non solo la sinagoga andò distrutta dalle fiamme ma anche l’arca e la bibbia che vi era conservata”. Anche Sefi Porat, archeologo della squadra che scoprì il documento nel 1970, ha commentato l’imporatante traguardo raggiunto: “Abbiamo tentato in vari modi in questi anni ma senza successo. E questa è un’altra lezione: non si deve mai perdere la speranza”. (Serena Marotta)