La Turchia ha condotto il primo raid aereo contro le postazioni dell’Isis in Siria. Intanto gli agenti turchi hanno fatto un’operazione antiterrorismo, sia contro i sospetti jihadisti sia contro i ribelli curdi, che ha portato all’arresto di 251 persone e la morte di una militante di estrema sinistra che faceva parte del fronte rivoluzionario di liberazione del popolo, che Ankara reputa responsabile di diversi attentati nel paese avvenuti negli ultimi anni, come riferisce l’agenzia Anatolia. La donna è stata uccisa mentre la polizia entrava nella sua casa nel distretto di Bagcilar per eseguire gli arresti. L’operazione ha visto impiegati 5.000 agenti e alcuni elicotteri a Istanbul e si è svolta in 13 province del Paese, come ha fatto sapere l’ufficio del primo ministro di Ankara, Ahmet Davutoglu. La reazione turca è scaturita dopo l’attentato di matrice islamista radicale avvenuto quattro giorni fa nel corso del quale hanno perso la vita 32 persone a Suruc, cittadina turca che si trova al confine con la Siria. I tre caccia F16 dell’aeronautica turca sono entrati in azione poco prima delle quattro del mattino ore locali, le tre di notte in Italia, bombardando tre obiettivi reputati nelle mani dell’Isis. Un’operazione che è avvenuta nell’area di confine di fronte alla cittadina di Kilis, nel sud del Paese. Proprio ieri i jihadisti avevano colpito militari turchi, ucciso un sottoufficiale e ferito altri due soldati, provocando la reazione della Turchia che aveva risposto con il fuoco dei carri armati e ucciso un militante. Intanto Ankara, come riferisce la Bbc, ha dichiarato di voler concedere la grande base aerea di Incirlik, a 120 chilometri dalla Siria, ad aerei da guerra statunitensi e britannici per colpire le postazioni dello Stato Islamico. Un accordo che è stato raggiunto mrcoledì sera nel corso di una telefonata tra Barack Obama e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Prima di mercoledì, il governo turco si era sempre opposto a concederne l’utilizzo. (Serena Marotta)