“L’annuncio della morte del Mullah Omar si inserisce non casualmente due giorni prima del secondo round di colloqui tra governo afghano e talebani,e da questo punto di vista è una buona notizia”. Lo sottolinea Fausto Biloslavo, giornalista di guerra de Il Giornale, commentando la notizia sulla morte dell’autoproclamato “leader di tutti i credenti”. Una figura leggendaria, che secondo quanto comunicato da un funzionario del governo afghano a 1TvNews, sarebbe deceduta. La sua morte sarebbe avvenuta due o tre anni fa, nei pressi del confine con il Pakistan, “perché ammalato di tubercolosi”. “Appena potremo verificare informeremo il popolo e i media”, ha affermato Zafar Hashemi, vice portavoce del presidente afghano Ashraf Ghani.
Che cosa cambia nella galassia jihadista con la morte del Mullah Omar?
In primo luogo andrebbe accertato che sia morto veramente. Mi ricordo già quattro o cinque annunci relativi al decesso del Mullah Omar o alla sua cattura, anche se questa volta potrebbe invece essere effettivamente avvenuta. In realtà non è morto né oggi né ieri, ma nel 2013, sembrerebbe di malattia.
Perché allora renderla nota proprio adesso?
Il comunicato del 15 luglio attribuito al capo dei talebani aveva, per la prima volta molto chiaramente, abbracciato il negoziato di pace. Non a caso la morte, ormai sembra più vera che presunta, del Mullah Omar è stata annunciata due giorni prima del secondo round negoziale di incontri tra rappresentanti del governo afghano e dei talebani.
Che cosa lega la sua morte con la trattativa?
Almeno una parte dei talebani, quella che faceva riferimento alla vecchia guardia del Mullah Omar e dei suoi successori, è abbastanza disponibile a trattare. Quindi questo annuncio alla fine potrebbe essere anche un bene. Il problema è che i talebani sono divisi da tempo in almeno tre fazioni.
Quali sono le tre fazioni?
Le grandi fazioni talebane sono tre: una favorevole ai negoziati di pace, una meno favorevole, e gruppi sempre più consistenti che sono passati con l’Isis. Questa terza fazione è un attore nuovo per l’Afghanistan: diversi gruppi armati che prima facevano riferimento ai talebani oggi sono passati con il Califfato.
Qual è stato il significato della figura del mullah Omar per quanti combattono la jihad?
Il mullah Omar si era autonominato, con discreto seguito, “il capo di tutti i credenti”. Giunse al punto di sventolare il presunto mantello di Maometto in piazza. Era quindi una figura carismatica e anche leggendaria, proprio perché era avvolto da un alone di mistero. A prescindere dal fatto che la sua leggenda fosse vera o inventata, è sempre stata molto viva. A cominciare da quando perse un occhio combattendo contro i sovietici, proseguendo con la fuga rocambolesca in motocicletta attraverso il deserto dopo l’attacco aereo americano del 2001.
Dopo il 2001 ha continuato ad avere un ruolo tra i talebani?
Sì. Era sempre il mullah Omar a diffondere messaggi audio e a incitare la guerra santa. Di fatto finora i talebani hanno continuato a essere una spina nel fianco del governo di Kabul e delle truppe che lo hanno sostenuto, compresi gli stessi italiani, per un totale di 54 morti e 600 feriti. Il Mullah Omar ha avuto un ruolo non indifferente nella storia dell’Afghanistan, e della Jihad in generale, e rimarrà nella leggenda con questo alone di mistero anche sulla sua morte.
Quanto c’è di vero e che cosa potrebbe esserci dietro la notizia del suo decesso?
Adesso anche gli americani hanno cominciato a confermarla. La notizia deriva da un’intervista, uscita oggi sul New York Times, al portavoce dei servizi segreti afghani. Non si tratta di un annuncio completamente nuovo, nel senso che l’avevano già ripreso i media pakistani facendo riferimento a un ex ministro afghano senza citarlo. Quest’ultimo aveva fornito ulteriori dettagli, affermando che sarebbe morto di tubercolosi.
Lei che idea si è fatto?
Bisogna vedere se sia deceduto di malattia, anche perché ci sono altre voci che invece dicono che sia stato ucciso dal suo braccio destro sempre nel 2013, proprio per contrasti sulla linea negoziale con il governo di Kabul. Mentre è abbastanza chiaro che Bin Laden sia stato ucciso da un raid degli americani, per il mullah Omar ci sarà una parte ancora tutta da scrivere.
(Pietro Vernizzi)