L’India mette il copyright su 1.500 posizioni yoga. Lo riporta il quotidiano “The Times of India”. Catalogate in una banca dati del ministero della Scienza e Tecnologia, nata nel 2011 per contrastare la biopirateria, soprattutto per le piante medicinali. “I nostri esperti – ha spiegato il responsabile Archana Sharam – hanno identificato 1.500 tecniche di yoga che sono descritte nei nostri antichi testi sacri in sanscrito. Circa 250 sono già stati catalogati”. Il resto del lavoro sarà completato nei prossimi sei mesi. Di conseguenza, quando queste saranno inserite nel database “non potranno essere più brevettate in quanto sono di pubblica proprietà”, aggiunge. Il registro, redatto in cinque lingue, è condiviso con gli uffici per i brevetti del mondo, tra i quali figurano quello americano ed europeo. Insomma si tratta di un provvedimento del governo indiano contro lo sfruttamento commerciale della disciplina e delle cure a base di erbe, che sono ritenute patrimonio del “sapere tradizionale” locale. Nel database sono state inserite 290mila medicine naturali. (Serena Marotta) 



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