Rappresentanti del governo libico hanno denunciato il massacro di dodici persone nella città di Sirte dove da tempo infuriano scontri fra i miliziani di Isis e le truppe governative. La maggior parte della città è in mano dei terroristi islamici sin dallo scorso maggio, ma si combatte ancora in alcuni quartieri periferici. Qui dodici uomini catturati dall’Isis sarebbero stati uccisi mediante decapitazione e poi i loro corpi crocifissi come monito per la popolazione. Tra di loro anche un imam. Secondo invece una agenzia di stampa locale altre ventidue persone che si trovavano ricoverate in ospedale ferite nei combattimenti sono state uccise dai miliziani del califfato. L’intero ospedale è poi stato devastato e dato alle fiamme. Il governo siriano nel rendere nota la notizia ha dichiarato di non essere in grado di sconfiggere i terroristi e ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale.