E quindi forse ci siamo, se falliscono tutti i tentatici di formare un nuovo governo arriveranno le nuove elezioni, presumibilmente entro la fine di settembre. La legge greca su questo è chiaro: se anche il secondo tentativo che il presidente della Repubblica ha affidato nelle scorse ore a Panagiotis Lazafanis di formare un governo di unità nazionale dovesse fallire, allora il nuovo governo ad interim che si insedierebbe dopo il 27 agosto (termine ultimo per il tentativo dell’ex-ministro dell’Energia e leader dell’ala ribelle staccatasi da Syriza dopo l’accordo con l’Europa di Tsipras) dovrebbe per forza indire nuove elezioni entro 30 giorni, dunque per fine settembre. Dopo averlo confermato anche la portavoce dell’attuale governo, Olga Gerovassili, è partita la partita per la formazione di un nuovo esecutivo di intenti, ma già in molti accusano Lazafanis di melina. Ed infatti, come riportano alcune agenzie di stampa greche riprese da Repubblica, l’ex-ministro è la terza forza della Grecia ma non ha i volti necessari per avere la maggioranza e non starebbe facendo nulla per accrescere questi numeri. Dall’entourage di Alexis Tsipras trapelano parecchia insofferenza per la schiera di Lazafanis, accusata proprio di perdere tempo per andare poi alle elezioni nel giro di poco; di contro, anche Meimarakis (autore del primo tentativo degli scorsi giorni di formare un nuovo governo, non andato a buon fine) accusa l’ex premier greco di aver trascinato il Paese di nuovo nel caos. Insomma tutti contro tutti, ma tutti a questo punto favorevoli alle nuove urne: e dunque la data del 20 settembre sembra sempre più probabile nel destino prossimo della Grecia.
Dopo la notizia delle possibili elezioni anticipate annunciate dalla portavoce del governo Olga Gerovassili che dovrebbero tenersi il 20 settembre, la palla è passata nelle mani del nuovo leader di Unità Popolare, la frangia uscita da Syriza molto dura nei confronti dell’operato di Alexis Tsipras. Panagiotis Lazafanis, lui il leader ed ex-ministro dell’Energia dello scorso governo a cui il presidente della Repubblica Pavlopoulos ha chiesto un nuovo tentativo di governo di intenti che però sembra debba fallire per la seconda volta. A quel punto allora, con scadenza 27 agosto quindi molto vicina, dovrà formarsi un altro governo di transizione, con l’unico mandato di organizzare le elezioni anticipate. A guidarlo, secondo i media ellenici, dovrebbe essere Vassiliki Thanou, ovvero la presidente della Corte Suprema, che tra l’altro sarebbe la prima donna a guidare l’esecutivo greco. L’accelerazione delle ultime ore rientra a quanto pare in un disegno piuttosto chiaro, ovvero andare ad elezioni al più presto possibile perché i numeri e le forze in parlamento tra maggioranza e opposizione non hanno al momento forza necessaria per condurre il paese.
Le elezioni anticipare in Grecia si terranno con molta probabilità il prossimo 20 settembre: lo ha dichiarato ufficialmente la portavoce del governo ellenico Olga Gerovassili parlando all’emittente dello stato greco Ert. «È possibile che le elezioni si svolgeranno il 20 settembre», queste le parole della Gerovassili ed ha poi anche aggiunto che il governo ellenico non intende adottare logiche politiche che non soddisfano le esigenze né le opinioni del popolo. Altre notizie che giungono sempre dalla Grecia, riportate dall’agenzia di stampa greca Ana, dicono che nel frattempo Panagiotis Lazafanis, leader di Unità Popolare, ha ricevuto dalle mani del presidente greco Prokopis Pavlopoulos un mandato esplorativo per formare un nuovo governo. L’ex-ministro dell’Energia che guida i ribelli di Syriza avrà tempo fino al 27 agosto per formare questa nuova coalizione di unità nazionale. Secondo la legge greca tra l’altro se Lazafanis dovesse fallire in questo tentativo dovranno essere convocate le elezioni anticipate: infatti questo è il secondo tentativo di composizione di un governo di intenti dopo le dimissioni dello scorso 20 agosto del Governo di Alexis Tsipras. Il primo tentativo andato a vuoto era stato affidati a Vangeli Meimarakis, leader di Nuova Democrazia, all’opposizione di Tsipras nello scorso mandato. I numeri non sono bastati e la palla è ritornata al presidente della Repubblica che prova ora il secondo tentativo, altrimenti, come dice la Gerovassili, i cittadini greci dovranno tornare alle urne tra poche settimane.