Una pena di 20 anni con l’accusa di terrorismo è stata inflitta al regista ucraino Oleg Sentsov. Secondo l’accusa, il regista si sarebbe fatto aiutare da tre complici per dare fuoco alle sedi del partito “putiniano” Russia unita di Sinferopoli e dell’organizzazione filorussa Comunità russa di Crimea. Tra le accuse anche quella di aver pianificato la distruzione di una statua di Lenin della capitale della penisola sul Mar Nero. Accuse respinte dal regista, che si era detto vittima di un processo politico. Il suo arresto risale all’11 maggio 2014, quando ad arrestarlo ci hanno pensato i servizi segreti russi, l’Fsb, nella sua casa a Sinferopoli. Quindi il processo a distanza di un anno, anche se il testimone chiave aveva ritrattato la sua testimonianza. Con le stesse accuse, insieme al regista, sono stati condannati Aleksandr Kolcenko, Oleksiy Chyrniy e Ghennadi Afanasiev. A favore del regista, prima della sentenza, si erano mobilitati esponenti della cultura, come l’Efa, l’ European film academy, che ne aveva chiesto “l’immediato rilascio”. (Serena Marotta)



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