L’america è troppo “politically correct” e il Paese non ha tempo per questo. Così il miliardario Donald Trump ha risposto a Megyn Kelly che moderava il primo dibattito Repubblicano sulla Fox News. La giornalista aveva rinfacciato a Trump i suoi commenti sulle donne e gli immigrati, definiti in passato “grassi maiali” e “animali disgustosi”. Il magnate immobiliare non si è tirato indietro, ma anzi ha ribadito che il politically correct rischia di bloccare il paese e che comunque i commenti che aveva espresso non erano rivolti a tutte le donne ma a una in particolare: Rosie O’Donnell. Questa è solo una delle tante “sparate” del ciclonico Donald Trump, che negli ultimi giorni si è scagliato contro gli ispanici, in particolare i messicani, definiti fannulloni e delinquenti. Nulla però sembra riuscire a fermare il suo fiume in piena, anzi a Megyn Kelly ha ribattuto con un “mi spiace che non ti stia bene. Sono stato molto gentile con te, anche se non avrei dovuto, considerato come mi hai trattato”. Altre critiche sono arrivate dal suo avversario numero uno, Jeb Bush, il quale ha nuovamente ricordato i pesanti commenti rivolti agli immigrati. “Non vinceremo facendo ciò che Barack Obama e Hillary Clinton fanno ogni giorno, dividendo il Paese”, ha detto. Trump ha infine chiuso la serata dicendosi pronto a correre da indipendente nel caso in cui non dovesse conquistare la nomination del Grand Old Party (Gop). Al momento nessuna certezza, ma le sue parole fanno tornare alla memoria la candidatura di Ross Perot nel 1992: molti analisti credono che il miliardario, appoggiato da ambienti conservatori che di solito votano repubblicano, abbia favorito la sconfitta di Bob Dole e la vittoria di Bill Clinton.



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