“Vai a quel paese tu e la tua campagna elettorale idiota”. Michael Stipe, ex cantante dei disciolti Rem non si è trattenuto nei confronti di Donald Trump, candidato a presidente degli Stati Uniti. Tutto nasce dall’uso che il miliardario ha fatto di uno dei brani più noti del gruppo ”It’s the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)” durante un comizio elettorale. Uso che ovviamente ha mandato su tutte le furie i musicisti non solo perché non è stata chiesta alcuna autorizzazione, ma anche perché usata per un candidato che evidentemente non gode dei favori di Stipe e compagni. In realtà il bassista del gruppo, Mike Mills, che ha twittato le parole di Stipe, ha voluto chiarire che si tratta di una opinione appunto di Stipe per la quale non vuole responsabilità. anche se poi ha definito Donald Trump un “orange clown” un pagliaccio arancione per il suo noto parrucchino. Alla fine i R.E.M. hanno stilato un comunicato unitario in cui diffidano qualunque esponente politico dall’usare le loro canzoni. Storia vecchia: già negli anni 80 Ronald Reagan aveva usato Born in the Usa di Bruce Springsteen per la sua campagna elettorale mentre in Italia è successo a De Gregori con la sua Viva l’Italia, usata dal Partito socialista e dai missini.