Seconda guerra mondiale, ultimi giorni di sangue. Il Giappone nel disperato tentativo di contenere l’ormai vittoriosa avanzata degli eserciti inglese e americano lancia l’ultima folle carta: i piloti kamikaze. Settant’anni dopo quei giorni un inglese, David Hinkins, il cui padre venne ucciso proprio da un kamikaze giapponese il 9 maggio 1945, ha incontrato il fratello di quel pilota. Hinkins una volta diventato adulto si era sempre domandato se qualche membro della famiglia del pilota fosse rimasto vivo. Dopo anni di ricerche tramite l’ambasciata giapponese a Londra ha così potuto incontrare il fratello del pilota che aveva ucciso il padre. Un incontro ovviamente ad alto tasso emozionale, di riconciliazione, in cui il giapponese ha chiesto perdono per l’uccisione del padre di Hinkins. Per Hinkins il perdono è stato immediato, ma non si aspettava a quel punto che l’anziano giapponese scoppiasse in lacrime. I due si sono quindi abbracciati a lungo. Nella fase finale della guerra, furono circa 3869 i kamikaze giapponesi morti in missioni di guerra.