A settanta anni dalla fine della seconda guerra mondiale continua la caccia agli autori dell’olocausto che sono ancora vivi. Una donna oggi di 91 anni di età è stata accusata di complicità nella morte di quasi 300mila persone nel campo di concentramento di Auschwitz dove secondo l’accusa faceva parte delle SS e si occupava di servizi radio. Di fatto la donna, il cui nome non è stato reso noto, non è accusata di aver personalmente ucciso nessuno, ma di aver svolto attività di sostegno in un campo di concentramentoil cui scopo era quello di uccidere ebrei e altri prigionieri, quindi di complicità. All’inizio di quest’anno un uomo di 94 anni, anche lui una ex SS che lavorava nel lager, è stato condannato con la medesima accusa. Al momento il caso è fermo: la corte deve infatti decidere se la donna può essere processata a o meno.