E’ stata eseguita nella notte la condanna a morte di Kelly Renne Gissendaner, 47enne accusata di aver pianificato l’omicidio del marito. A niente è servito l’appello di Papa Francesco che attraverso una lettera scritta dal nunzio apostolico negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò, aveva chiesto di fermare l’iniezione letale. Si tratta della prima esecuzione di una donna nello stato della Georgia negli ultimi 70 anni, avvenuta questa notte nel carcere della Jackson County nonostante i tre appelli presentati dagli avvocati, tutti respinti dalla Corte Suprema. Come riportano i media americani, i membri della Commissione hanno deciso di procedere con l’esecuzione nonostante gli appelli del Santo Padre e dei familiari della vittima, facendo solamente sapere di aver esaminato molto attentamente la richiesta d’appello prima di pronunciarsi. I legali della donna hanno tentato di fermare la condanna sostenendo che Kelly Gissendaner non ha materialmente commesso il delitto: ad uccidere il marito è stato infatti il suo amante dell’epoca, Gregory Owen, condannato all’ergastolo. L’uomo potrebbe però uscire dal carcere nel 2022 in libertà condizionata.



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