La Russia ha avviato i raid aerei in Siria contro l’Isis e sono stati già colpiti i primi obiettivi nella zona di Homs. Lo ha fatto sapere il portavoce del Ministero della Difesa, il generale Igor Konashenkov, parlando con la stampa: “In conformità con la decisione del Comandante Supremo delle Forze Armate della Federazione Russa Vladimir Putin, aerei russi delle Forze Aerospaziali russe (VKS) oggi hanno cominciato a condurre operazioni aeree con attacchi mirati su bersagli a terra, contro i gruppi terroristici nel territorio della Repubblica araba siriana”, ha detto. Il presidente russo Vladimir Putin è intanto tornato a ribadire che “l’unico modo giusto di lottare contro il terrorismo internazionale è agire in anticipo, combattere e distruggere miliziani e terroristi sui territori già occupati da loro e non aspettare che arrivano a casa nostra”. Secondo il numero uno del Cremlino è infatti risaputo “che nelle file di questa organizzazione terroristica, il cosiddetto Stato islamico, che, voglio sottolinearlo ancora una volta, non ha niente a che fare col vero Islam, si trovano adesso migliaia di persone provenienti da paesi europei, dalla Russia e da Stati dell’ex Urss. Non bisogna essere specialisti per capire che se avranno successo in Siria senz’altro torneranno nei loro Paesi e arriveranno in Russia”.
Hanno preso il via i raid aerei della Russia in Siria. Dopo le prove di dialogo tra il presidente americano Barack Obama e Vladimir Putin, iniziano i bombardamenti per combattere l’Isis. Il primo attacco contro l’estremismo islamista, arrivato a poche ore dall’approvazione da parte del Parlamento russo dell’uso delle truppe in Siria, avrebbe interessato la zona di Homs. Secondo quanto riportato dalla Cnn, le autorità del Cremlino avrebbero avvertito gli americani di non far volare i caccia nello spazio aereo siriano, ma sembra che le operazioni statunitensi stiano proseguendo regolarmente. “L’unico modo per combattere il terrorismo internazionale in Siria e nei paesi limitrofi è agire in contropiede, combattere e distruggere i combattenti e i terroristi già sui loro territori, non aspettare che arrivino a casa nostra”, ha detto Putin dopo l’incontro con Obama. Intanto, in un comunicato diffuso di recente, l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica siriana ha fatto sapere che l’intervento militare russo in Siria è stato espressamente richiesto dal presidente Bashar al-Assad a Vladimir Putin, confermando così quanto già sostenuto dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.