La prima denuncia l’aveva fatto il segretario stesso delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, parlando la settimana scorsa a un summit che si è tenuto nella capitale dell’Etiopia, Addis Abeba. Vergogna e scuse per il comportamento delle truppe di pace dell’ONU nella Repubblica Centroafricana accusate di stupri e violenze contro donne e minori. Tra le vittime delle violenze anche una bambina di 7 anni che nel 2014 in cambio di biscotti e cioccolata ha dovuto sottostare ad abusi sessuali da parte di soldati delle Nazioni Unite. Secondo le testimonianze, i soldati erano di nazionalità francese. Le stesse accuse e scuse sono state pronunciate dal segretario generale dell’ONU Anthony Banbury che ha aggiunto che tra i coinvolti ci sono anche militari del Bangladesh, del Congo, del Niger e del Senegal. Un soldato marocchino è accusato di violenza sessuale nei confronti di minori. In tutto, nel corso del 2015, ci sarebbero stati 69 casi di abusi da parte delle truppe dell’ONU. In tutti questi casi a intervenire legalmente devono essere i paesi di appartenenza dei vari soldati. Mentre raccontava questi fatti, Banbury a stento ha trattenuto le lacrime. 



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