La Corea del Nord torna a far tremare il mondo. Ieri un comunicato ufficiale di Pyongyang ha annunciato di aver fatto esplodere, alle 2.30 ora italiana, una bomba all’idrogeno in un sito dedicato ai test nucleari. Poco prima che la televisione di stato annunciasse il test, i sismografi cinesi e sudcoreani avevano in effetti registrato l’esistenza di un sisma di magnitudo 5.1 verosimilmente prodotto da un ordigno nucleare. I servizi di intelligence sudcoreani e occidentali stanno verificando se si è potuto realmente trattare di una bomba H o non piuttosto di un ordigno nucleare di precedente sviluppo. La Casa Bianca ha parlato di “provocazione inaccettabile”, identica condanna è arrivata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu che si è riunito nella giornata di ieri. Pyongyang: “la Corea del nord è uno Stato responsabile”. L’ambasciatore statunitense Joseph DeTrani è stato presidente dell’Insa (Intelligence and Security National Alliance), in precedenza ha ricoperto incarichi di vertice nella Cia, occupandosi tra l’altro della direzione delle operazioni per l’Asia orientale ed è l'”inventore” dei colloqui a sei sulla Corea del Nord. DeTrani si dice convinto che Pyongyang possa arrivare da sola alla bomba H.
Ambasciatore DeTrani, che certezza possiamo avere su quanto dichiarato dalla Corea del Nord?
Sappiamo che c’è stato un test nucleare, e un evento sismico di magnitudo 5.1. Occorre invece più lavoro per studiare i dati e determinare se si è trattato di una bomba all’idrogeno. Non potremo mai avere una risposta definitiva, ma almeno sappiamo che la Corea del Nord possiede o sta inseguendo la bomba H. Nei fatti, la dichiarazione ufficiale di ieri da parte della Repubblica Popolare Democratica di Corea è stata chiara nell’affermare che si è trattato del test di una bomba H, e le dichiarazioni ufficiali del governo nordcoreano, su eventi come questo, sono normalmente accurate.
Ma secondo lei come stanno le cose?
La mia opinione è che la Corea del Nord abbia la capacità indipendente di conseguire la bomba all’idrogeno. Inizialmente, negli anni 90, Pyongyang aveva bisogno di supporto per realizzare i suoi programmi nucleari. Ottenne l’aiuto che le serviva da A.Q. Khan e acquisì illecitamente i componenti e le sostanze chimiche necessarie. Ma, ripeto, a mio modo di vedere oggi i nordcoreani sono autosufficienti nel poter dare un’ampia estensione ai loro programmi nucleari e missilistici.
E’ davvero possibile per Kim Jong Un testare una bomba H senza che la Cina sia al corrente dell’operazione o che gli fornisca la tecnologia necessaria?
Io credo che la Cina sia sorpresa e delusa da questo test e sono convinto che Pechino non abbia aiutato o fornito alcun supporto. Credo anche che la Cina non abbia ricevuto la minima comunicazione che un simile test sarebbe stato effettuato.
Quali saranno gli effetti politici dell’esperimento nordcoreano?
Colpirà negativamente i negoziati tra Nord e Sud Corea. C’è stato un abbrivio un po’ di mesi fa, ma certamente con questo test è stato vanificato. Credo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu imporrà sanzioni aggiuntive alla Corea del Nord, e questo avrà il suo impatto. Tuttavia, a dispetto di queste sanzioni, sono certo che la Corea del Nord continuerà a dedicare le sue limitate risorse ai suoi programmi nucleari e missilistici. Vuol essere vista come una potenza nucleare, e con Kim Jong Un al timone questo sarà l’obiettivo.
L’embargo non penalizza il dialogo?
Portare la Corea del Nord al tavolo del negoziato per dei colloqui esplorativi finalizzati a determinare se c’è la volontà, attraverso risultati significativi, di discutere la denuclearizzazione della penisola coreana deve essere il nostro obiettivo immediato. In questo la Cina può aiutare, poiché sulla Corea del Nord ha ancora molta influenza.
(Federico Ferraù)