La Francia non era ancora precipitata nel terrore in cui si dibatte ormai da più di un anno, in seguito ai molti attentati sanguinari compiuti da musulmani fondamentalisti. Eppure l’attuale presidente francese, già nel 2012, aveva intuito che qualcosa in Francia non va. Un libro appena pubblicato, a cura di due giornalisti investigativi che hanno messo insieme 61 interviste concesse in passato dal presidente, Gerard Davet e Fabrice Lhomme, raccoglie dichiarazioni come “è innegabile che l’islam rappresenti un problema per il nostro paese”. Dice poi che non è più d’accordo con l’accoglienza senza freni degli immigrati e critica i tanti giocatori di calcio nati in Francia ma di origini islamiche perché secondo lui non sono attaccati alla maglia e non amano rappresentare la Francia: “Si tratta di persone scarsamente istruite, non hanno valori, referenze e non sono psicologicamente preparate da saper distinguere il bene dal male”. Infine dice che presto Marianne, la donna a seno nudo ritratta in un noto dipinto e considerata simbolo del paese, sarà sostituita con una donna col burqa. Parole forti, che già hanno suscitato polemiche in Francia dove è stato definito uguale a Marine Le Pen, ma che hanno un innegabile fondo di verità.