La Guerra nucleare che gli Stati Uniti potrebbero scatenare se alla guida della Casa Bianca ci fosse Donald Trump: è più o meno questo il refrain ripetuto dai Democratici, da Hillary Clinton fino all’ultimo della lista ieri, Barack Obama, ormai da mesi per cercare di scongiurare l’elezione del candidato repubblicano. Oltre alle accuse di sessismo, è il timore di una guerra nucleare contro la Russia ad essere al centro della campagna elettorale Usa 2016: da un lato Trump che spinge sulla possibilità concreta di scontro con la Russia se dovesse vincere la Clinton, di contro invece i democratici spingono per far capire all’opinione pubblica i rischi dei codici nella valigetta per scatenare la guerra nucleare in mano ad un uomo così provocatorio e stravagante come Trump. «Ci trascinerebbe in guerra solo perché qualcuno gli sta antipatico, schiacciando quei bottoni che invece hanno un peso estremo». Addirittura Hillary Clinton, oltre che riportare queste parole ha spiegato nel dettaglio il rischio di chi come Trump non conosce neanche il tempo che intercorre tra i bottoni premuti – il cosiddetto “biscotto” – e l’effettivo lancio dei razzi nucleari. Un segreto quasi militare che a sua volta qualcuno sta criticando contro la stessa Clinton che lo ha svelato un po’ così a cuor leggero. Ma anche Obama si è scagliato contro, giusto ieri dicendo «Non possiamo permetterci di affidare i codici nucleari degli Stati Uniti ad un individuo stravagante». Curioso è però il particolare che alcuni media Usa stanno riportando, ripreso poi dal Giornale qui in Italia: un generale dei Marines qualche anno fa in un suo libro rivelò qualcosa di clamoroso, «Durante l’amministrazione Clinton il “biscotto” (nome con cui alla Casa Bianca si indicano i codici da inserire nella valigetta per attivare le armi nucleari) fu smarrito», con i codici persi proprio da Clinton travolto dagli scandali con Monica Lewinsky. Ecco, il gioco è fatto: codici in mano ai due candidati Usa, su chi sareste voi più “tranquillo”? Ai posteri l’ardua risposta, di certo forse sarebbe meglio che quella valigetta proprio non esistesse… (Niccolò Magnani).