Il rischio che temono di più adesso due genitori inglesi è che i servizi sociali portino via la figlia, anzi il figlio, dato che la ragazzina di 14 anni vuole essere considerata un maschio. Da qualche tempo, da quando ha iniziato le superiori per la precisione, la giovane ha cominciato a vestirsi da maschio e ha preteso di farsi chiamare Gary, cosa che i genitori non hanno accettato. Fuggita di casa, è stata riportata al padre e alla madre ma ha chiesto ufficialmente ai servizi sociali che hanno cominciato a seguire il caso che i genitori le concedano quanto desidera, essere cioè considerata un maschio. I due che si sono rivolti all’associazione di assistenza Christian Legal Center dopo che i servizi sociali hanno intimato loro di assecondare la volontà della figlia, hanno dichiarato che la giovane ha dei seri disturbi mentali e che necessita di cure del caso, non di un cambio di sessualità imposto. Secondo la legge inglese, il Gender Recogniction Act, l’età minima per cambiare sesso sono i 16 anni mentre operazioni chirurgiche sono permesse dopo il raggiungimento della maggiore età. I servizi sociali hanno anche intimato che la ragazzina venga seguita da una clinica scelta da loro per approfondire il suo desiderio di cambiare sesso, mentre i genitori vogliono che segua una terapia che affronti il suo malessere e la sua infelicità dal punto di vista psicologico escludendo al momento un argomento come il cambio di sesso. Secondo alcuni esperti che si sono occupati del caso, il desiderio di cambiare sesso ha spesso motivazioni molto precise: sentendosi infelici, alcuni ragazzi e ragazze si convincono che solo cambiando sesso la loro situazione psicologica potrà migliorare, oppure alcuni figli maschi, ad esempio, vedendo che la sorella riceve più affetto dai genitori, vogliono anche loro diventare femmine nella speranza di ricevere lo stesso trattamento. 



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