Se con Barack Obama la moglie Michelle era il vero “martello” politico, Melania Trump presente al fianco del neo presidente Donald Trump saprà fare altrettanto? In tanti si chiedono, dal lato gossip fino alla riflessione politica più seria, se la compagna e moglie di Donald Trump sarà un elemento fondamentale o meno nel prossimo rapporto con il popolo americano per i 4 anni a venire. Di certo in questa campagna la sua presenza sempre a fianco al marito anche nelle ore più difficili (quelle delle accuse di sessismo subite dal candidato repubblicano) le ha reso non solo onore ma ha anche fatto breccia nell’elettorato che ha “rivisto” la dura e provocatoria immagine di Donald con la mansueta e pacifica (nonché meravigliosa) presenza di Melania Trump. Eppure i ben informati possono assicurare che l’impegno di Melania nei prossimi anni sarà di tutt’altra misura rispetto a quello, ad esempio, di Michelle Obama che per 8 ani ha costituito un parallelo “martello” politico-sociale-comunicativo che potrebbe tra l’altro servirle come base di lancio per possibili future candidature. Sui social network, vero campo di battaglia della consorte di Barack, gli 8 milioni di follower sono un’enormità rispetto ai 400mila della first lady ex modella, e tutto sembra dire che il suo low profile verrà rispettato anche nei prossimi 4 anni. Più Laura Bush che non Michelle insomma, ma non è detto che questo sia per forza un male e un di meno per la politica del marito: quel basso profilo potrebbe infatti puntare in realtà tutto sulla influenza intima e chiusa nella Casa Bianca. Quel “profile” che potrebbe mitigare l’irruenza di Trump senza fargli perdere la peculiarità che lo ha portato fino al potere. Ci avremo visto giusto?



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