Non può essere il capo di governo, in questo caso Theresa May che da quando ha preso il potere si è arrogata il potere di decidere il momento in cui applicare l’articolo 50 della costituzione europea (quello che permette a un paese membro di lasciare l’Unione europea) ad avviare l’iter della Brexit. Per l’Alta Corte inglese, che ha raccolto il ricorso di alcuni sostenitori della Ue, è solo il parlamento come prevede l’ordinamento costituzionale inglese, che può prendere tale decisione in quanto, si legge nella sentenza, “nessuna carica governativa ha maggiori poteri del parlamento che resta sempre la massima carica del Regno Unito”. Si tratta di una esplicita dichiarazione di indipendenza e del carattere fortemente democratico che da sempre caratterizza il paese: “Il principio fondamentale della costituzione del Regno Unito è che il Parlamento è sovrano”, ha detto il giudice dell’Alta corte, Lord Thomas of Cwmgiedd. Theresa May, dicono i media inglesi, ha subito una umiliazione storica e infatti ha già presentato ricorso alla Corte suprema. Nel dettaglio, il parlamento inglese non potrà certo sovvertire il risultato del referendum pro Brexit, ma i tempi di uscita dall’Europa potrebbero allungarsi con risultati clamorosi.