-Ci stanno e vi stiamo bersagliando di sondaggi sulle Elezioni Usa 2016, e non potrebbe essere altrimenti visto che tra 4 giorni si deciderà chi tra Hillary Clinton e Donald Trump diventerà il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Del resto ci siamo, è tempo di previsioni, scommesse: sono i giorni in cui anche chi non si è mai interessato alla campagna elettorale americana vuole sapere chi prenderà il posto di Obama alla Casa Bianca. Se ne parla in ufficio e in palestra, al bar e dal barbiere. Dunque, visto che se siete su questa pagina vuol dire che ci avete accordato la vostra fiducia, ecco in regalo una panoramica della situazione attuale. Aspettate: chiunque si appresti a leggere sappia che a fine pagina non saprà con certezza chi sarà il vincitore. Accontentatevi di sapere chi sta vincendo e come potrebbe andare a finire…
Per prima cosa ricordiamo le regole del gioco: vince chi conquista almeno 270 Grandi Elettori, i delegati che nel mese di dicembre si riuniranno per eleggere formalmente il nuovo Presidente. Ogni stato, a seconda della sua popolazione, assegna un determinato numero di Grandi Elettori. Ora possiamo iniziare a fare un po’ di conti: com’è messa Hillary Clinton? In base alla media dei sondaggi stilata da RealClear Politics, gli stati sicuri per la democratica sono California (55 Grandi Elettori), New York (29), Massachusetts (11), Maryland (10), Hawaii (4), District of Columbia (3) e Vermont (3). Sommati fanno in tutto 115 Grandi Elettori.
Dove può trovare Hillary gli altri 155 Grandi Elettori necessari a toccare quota 270? Le opzioni a sua disposizione sono tante, ma cominciamo ad elencare gli stati che quasi sicuramente andranno dalla sua parte, quelli che la vedono in testa nei sondaggi con un vantaggio rassicurante ma non definitivo. Si tratta nello specifico di Illinois (20 Grandi Elettori), New Jersey (14), Washington (12), Rhode Island (4), Delaware (3) e uno dei due collegi del Maine (1). Clinton in questi Stati può amministrare un vantaggio che va dall’11% al 16%. Capite bene che possiamo sommare anche questi, che aggiunti ai 115 di prima fanno 169. Ora ne mancano 101.
Passiamo agli Stati che probabilmente finiranno nel cesto dei Democratici: Michigan (16), Minnesota (10), Wisconsin (10), Oregon (7), Connecticut (7), New Mexico (5) e Maine (2). Sommati fanno un bottino di 60 delegati e Hillary deve fare di tutto per conquistarli. Si tratta di stati, ad eccezione del New Mexico che 8 anni fa scelse Bush, che nelle ultime tre Elezioni hanno sempre votato per i Democratici: nel 2004 per Kerry, nel 2008 e nel 2012 per Obama. Il problema di Hillary è che soprattutto in Michigan e in Wisconsin Trump si sta facendo minaccioso: il distacco è inferiore ai 6 punti e il tycoon sta intensificando i comizi nello stato per tentare di darle filo da torcere. Difficilmente ci riuscirà, ma nel frattempo vi mettiamo in guardia. Eravamo a 159, aggiungendo questi siamo adesso 226. Altri 44 Grandi Elettori e Hillary diventa Presidente.
Prima di cercare i 44 delegati mancanti di Hillary dobbiamo dare il giusto spazio a Trump: che sia lui a trovarli prima? Di certo c’è che il Repubblicano potrà contare su stati sicuri come Alabama (9 Grandi Elettori), Kentucky (8), Oklahoma (7), Arkansas (6), West Virginia (5), Idaho (4), Nebraska (4), North Dakota (3) e Wyoming (3). La somma dei solid states Repubblicani porta Trump a quota 49 Grandi Elettori.
Fra gli stati quasi sicuri di Trump secondo la media dei sondaggi vi sono Tennessee (11), Missouri (10), Louisiana (8), Mississippi (6), Kansas (6), Montana (3), South Dakota (3), Alaska (3) e il secondo distretto del Nebraska (1). Il margine di Trump in questi stati va dal 5% dell’Alaska al 14%: a meno di ribaltoni inaspettati, il tycoon potrà contare su altri 51 Grandi Elettori.
Il magnate newyorchese è adesso a quota 100, ma ci sono ancora una serie di stati pronti ad incrementare il suo bottino di Grandi Elettori. Parliamo di stati che vengono considerati lo zoccolo duro del Partito Repubblicano come Texas (38 Grandi Elettori), Georgia (16), Indiana (11), South Carolina (9) e Utah (6). Sommati ai 100 di prima, Trump si porta a 180 Grandi Elettori contro i 226 di Hillary. Ora restano i cosidetti “toss up”: significa tirare a sorte.
In palio ci sono 132 Grandi Elettori così distribuiti: Florida (29), Pennsylvania (20), Ohio (18), North Carolina (15), Virginia (13), Arizona (11), Colorado (9), Nevada (6), Iowa (6), New Hampshire (4) e Maine CD2 (1). I sondaggi sulla Florida danno Trump in vantaggio dello 0,7%, mentre in Pennsylvania il margine di Hillary è più rassicurante (3,4%). A questo punto abbiamo Trump a 209 e Clinton a 246. In Ohio dovrebbe vincere Trump, che salirebbe così a quota 227, mentre Hillary arriverebbe a 259 con i voti della Virginia. L’Arizona, il Nevada e l’Iowa dovrebbero essere terreno di conquista di Trump, che dovrebbe portarsi così a quota 250. New Hampshire e Maine dovrebbero regalare a Hillary altri 5 Grandi Elettori, portandola a 264. Ci siamo quasi, ne mancano 6 e Hillary e il Presidente degli Stati Uniti d’America. Il problema di Trump è che pur aggiudicandosi i 15 delegati del North Carolina, più che mai in bilico visto che con Clinton sono perfettamente appaiati nei sondaggi, Hillary potrebbe vincere grazie ai 13 Grandi Elettori del Colorado, uno stato in cui la presenza imponente di ispanici (in gran parte contrari a Trump per l’avversione mostrata nei loro confronti dal repubblicano dall’inizio della campagna elettorale) potrebbe rivelarsi decisiva. Per far sì che l’8 novembre ci sia un Presidente diverso da Clinton bisogna che Trump le sottragga uno degli stati “toss up”, possibilmente la Pennsylvania, o che i sondaggi si siano sbagliati e il tyconn riesca a battere Hillary in uno degli stati “pendenti”, magari il Wisconsin. Sono numeri ipotetici, ma analisi attendibili. A 4 giorni dal voto sta vincendo Hillary Clinton, ma alzi la mano chi, fino a poco tempo fa, avrebbe pensato che Donald Trump potesse insidiarla fino alla fine di quest’articolo…(Dario D’Angelo)