E’ tra le più prestigiose e storiche università del mondo, cuore da sempre della classe dirigente inglese, quella di Oxford. Si adegua ai tempi, tanto per dire che hanno cose importanti a cui pensare, e così il sindacato studentesco ha approvato e varato un codice comportamentale nel quale si chiede calorosamente a tutti di evitare di pronunciare i pronomi “he”, egli, e “she”, lei e usare invece un bel neutro, politicamente corretto e soprattutto pro gender “ze”. E’ un pronome inventato perché l’alternativa sarebbe stata “it”, ma quello si usa per le cose, mica per le persone. Il tutto per non offendere chi non è uomo né donna, chi cambia sesso e tutto il mondo transgender. Attenzione, utilizzare il pronome sbagliato d’ora in avanti è contro il codice di condotta dell’università anche se loro negano: «Bisogna rispettare il diritto di autodefinirsi né maschi, né femmine» e chiedono che gli insegnanti facciano lo stesso: «ze», che ha una sua declinazione («hir» o «zir» per l’accusativo, «zirs» o «hirs» per il genitivo, «zirself» per il riflessivo). L’altrettanto prestigiosa università di Cambridge si sta adoperando per seguire l’importante esempio.



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