“Una classica buona famiglia americana”, così la definiscono i vicini di casa e i giornali. Un ragazzo studioso, gentile, sollecito con tutti e sempre con il sorriso sul volto. Poi una mattina questo ragazzo, 14 anni, si alza dal letto, va a prendere la pistola che il padre ha lasciato sul frigorifero prima di andare al lavoro (è un ex militare e in casa tiene due pistole che più volte ha mostrato ai due figli, chissà perché l’ha lasciata sul frigorifero), controlla che è carica e va in camera dei genitori. La madre sta ancora dormendo, le punta l’arma alla testa, spara e l’ammazza. Quindi va in camera del fratello, 8 anni di età, e fa lo stesso, facendolo fuori nel sonno. A questo punto Jacob chiama la polizia e dice che il padre ha sterminato la famiglia e vuole uccidere anche lui, chiede aiuto. Lo trovano seduto sui gradini di casa e la verità viene fuori subito, lo stesso Jacob ammette di aver compiuto lui la strage e aggiunge: “Se papà fosse stato in casa avrei ammazzato anche lui”. Nessuno sa spiegarsi il perché, neanche i nonni che lo hanno sempre considerato un bravo ragazzo, che dicono che in casa non c’erano particolari problemi e che non risulta fosse in trattamento per problemi mentali. Adesso, data l’età, verra processato come un adulto. E’ successo in una cittadina della Pennsylvania, poche settimane prima di Natale, in una “classica buona famiglia americana”.
(Paolo Vites)