Un nuovo rapporto del governo inglese, secondo quanto riporta oggi il Times, rivela gli orrori che si verificano in molte cliniche abortiste del paese. Già quattro mesi fa ad alcune di esse era stato vietato di procedere con le interruzioni di gravidanza, adesso sono finite nel mirino alcune cliniche della catena Maries Stopes International. Risultano da una ispezione controlli di sicurezza falsificati, moduli di consenso per l’aborto tenuti nella massima confusione, personale inadeguato per situazioni di emergenza. Sono stati riscontrati anche materiali pericolosi alla salute a cui le donne ricoverate sono esposte e resti dei bambini abortiti gettati in bidoni della spazzatura aperti. Gli ispettori del governo hanno anche assistito a interruzioni di gravidanza operate senza le minime conoscenze necessarie da parte dello staff medico. Le cliniche della catena Marie Stopes eseguono annualmente circa 70mila aborti. Recentemente è stata denunciata la morte di una donna ricoverata in una di queste strutture, deceduta per un attacco di cuore in seguito a una vasta perdita di sangue interna poche ore dopo aver abortito. Risulta che solo un quarto del personale ha ricevuto una formazione basica mentre molti infermieri non hanno la minima conoscenza delle problematiche relative all’anestesia. Gli ispettori infine si sono trovati davanti a scenari orripilanti: parti di bambini abortiti buttati nei bidoni della spazzatura in situazioni che potrebbero causare infezioni.