Ci sono purtroppo ancora ampie zone dell’Afghanistan sotto il controllo dei talebani, nonostante gli anni di guerra e le spese miliardarie dei paesi occidentali che recentemente hanno quasi del tutto lasciato il paese in balia di se stesso, visto il fallimento del tentativo di eliminare i fondamentalisti islamici. La provincia di Sar-e-Pul è una di queste zone controllate dai talebani e qui è accaduto un ennesimo episodio della brutalità del fondamentalismo islamico. Una donna di 30 anni, trovata in giro per il mercato del villaggio di Latti da sola, è stata fermata da alcuni uomini armati che poi hanno proceduto a decapitarla. La colpa? Essere uscita di casa senza essere accompagnata da un parente stretto di sesso maschile. Il marito infatti si trovava per lavoro in Iran e la donna aveva bisogno di fare la spesa, cosa che le è costata la vita. Fonti talebane smentiscono la responsabilità di quanto accaduto: sotto il loro governo alle donne è vietato qualunque accesso agli studi o al lavoro e sono obbligate a indossare il burqa ogni volta che escono di casa. All’inizio di dicembre cinque donne che lavoravano come guardie all’aeroporto di Kandahar sono state uccise da un uomo armato, altro episodio di violenza contro la libertà delle donne.



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