“La politica sanzionatoria sembra obsoleta, soprattutto se prendiamo in considerazione che gli obiettivi politici a cui si mirava non sono stati raggiunti. Anzi, ci si è spinti nella direzione opposta. Anche economicamente, secondo i dati ufficiali russi, le sanzioni hanno contribuito alla diminuzione della crescita della Russia nel 2015 solo di 0,5 punti percentuali, mentre i bassi prezzi del petrolio sono responsabili per 3 punti percentuali della diminuzione della crescita (nel 2015 del -3,7%)”. E’ il punto di vista di Antonio Fallico, economista, già presidente di Banca Intesa Russia, oggi presidente di Conoscere Eurasia, l’associazione no profit con sede a Verona che dal 2008 promuove le relazioni bilaterali. Fallico , intervenuto a Roma al “Transatlantic Forum on Russia” organizzato dal Center for American Studies.
Al centro della disamina dei rapporti tra Stati Uniti e Federazione Russa trattata da Fallico, anche l’origine e le conseguenze delle sanzioni derivanti dalla questione ucraina. Se da un lato le sanzioni hanno provocato un calo costante nei volumi dell’interscambio tra i due Paesi, dall’altro osserva Fallico: “Nei settori importanti per l’economia americana, le sanzioni contro la Russia non sono state introdotte o sono state ignorate. Inoltre le più importanti imprese americane, come Microsoft, Ford, Boeing, MacDonald’s, Jp Morgan – per citarne solo alcune – non hanno lasciato la Russia in questo periodo di turbolenze”. Diversa la situazione per i Paesi europei dove le misure hanno portato a “risultati ben più gravi per l’economia, perché la Russia è il terzo partner commerciale dell’Ue”. Anche sul fronte della percezione, le sanzioni non hanno condotto ai risultati politici sperati. In Russia, ma anche in Italia, si fa sempre più diffusa la convinzione che: “La politica sanzionatoria americana e le restrizioni introdotte sono servite per un interesse geopolitico volto a indebolire sul lungo termine certi Paesi”, oltre che essere state applicate in un modo selettivo.
Per Fallico è quindi necessario “un ripensamento delle priorità nella politica degli Stati Uniti. Per salvaguardare gli interessi americani e dell’Occidente in generale, la politica verso la Russia dovrebbe cambiare perché i tentativi di destabilizzarla, ignorarla e di imporle la propria volontà si rivelano destabilizzanti proprio per l’Occidente”. E nel contesto globale attuale, minato da insidie e minacce pericolose, ha concluso Fallico: “Non è possibile agire senza la Russia alla quale va riconosciuto un ruolo importante”.
Il dibattito sulle relazioni italo-russe prosegue domani a Milano presso lo Studio Pavia e Ansaldo (Via del Lauro 7, dalle 9 alle 13) con il IV Seminario Italia-Russia sul tema “L’arte dell’innovazione”. Si tratta del primo appuntamento del calendario 2016 degli incontri dei business focus italo-russi e italo-eurasiatici organizzati dall’Associazione Conoscere Eurasia e dal Forum economico internazionale di San Pietroburgo in tutta Italia (9 città da Nord a Sud) e, per la prima volta, anche in Svizzera.
La Russia continua ad aumentare il suo potenziale innovativo. Sono 120 i parchi tecnologici e industriali sorti negli ultimi 10 anni in ben 43 regioni e 37 quelli in costruzione. Cooperazione industriale, tecnico-scientifica e finanziaria sono tra gli ambiti più competitivi per le aziende italiane in cerca di una nuova strategia sul mercato russo in grado di condurle oltre la crisi: dal Made in Italy al Made with Italy.
Intervengono al Seminario: Aleksander Nurizade, Console Generale della Federazione Russa a Milano; Cesare Maria Ragaglini, Ambasciatore d’Italia a Mosca; Paola Brunetti, direttore Relazioni internazionali e rapporti con organismi esteri del ministero Sviluppo economico; Marinella Loddo, Direttore Ice – Italian Trade Agency Milano; Antonio Fallico, Presidente Banca Intesa Russia e Presidente Associazione Conoscere Eurasia; Slava Khodko, Direttore Esecutivo, Associazione delle Regioni innovative della Russia; Consigliere della Fondazione SPIEF; Andrea Clavarino, Presidente and CEO Coeclerici Logistics; Anton Borisevich, Primo Vice Direttore Generale, State Transport Leasing Company; Christian Ramon, responsabile Industry Oil and Gas Intesa Sanpaolo; Mikhail Volkov, Rappresentante VTB in Italia; Sergei Komlev, Capo Direzione per la strutturazione dei contratti e della formazione dei prezzi Gazprom Export; Igor Molibog, senior vice presidente OMZ; Andrea Lovato, Amministratore Delegato Tenova Group; Vittorio Loi, Partner di Pavia e Ansaldo Responsabile Russian Practice; Alexandr Bardugov, Responsabile Ufficio Legale Banca Intesa Russia; Dmitri Gavrilin, Investment director ICT Group of Companies. Moderatori: Luigi Chiarello (Italia Oggi), Vittorio Torrembini (vice presidente GIM-Unimpresa).