Citando qualche oscuro passaggio del Corano, di quelli che scoprono solo i miliziani dell’Isis, un uomo non può prendere come schiava una donna in stato di gravidanza. Così, per essere ancora più ortodossi, gli assassini dello stato islamico che hanno reso schiave del sesso migliaia di donne soprattutto di appartenenza yazidi, le obbligano a prendere pillole anti concezionali per non rimanere incinte. Lo hanno raccontato le poche che sono riuscite a fuggire, dicendo che almeno in un caso un miliziano ha obbligato ad abortire la schiava che aveva appena comprato. Una ragazza portata in ospedale per abortire che si era rifiutata di farlo, è stata presa a calci nello stomaco nel tentativo di farla abortire e poi abbandonata fuori del territorio del califfato. Due mesi dopo ha dato alla luce miracolosamente un bambino del tutto sano. Il New York Times ha pubblicato le parole di una ragazza yazidi di 16 anni che per un anno è rimasta rinchiusa in una stanza come schiava del sesso: “Ogni giorno dovevo prendere una pillola di fronte a quell’uomo. Quando venni venduta, dovetti portarmi dietro le scatole di pillole che mi aveva dato”. Ha poi detto essere stata obbligata a prendere diversi tipi di contraccettivi anche per mezzo di siringhe.