Donald Trump ha riscosso in America i consensi giusti nel partito repubblicano che lo metteranno quindi di fronte a Hilary Clinton per le prossime Primarie 2016 negli Stati Uniti. Di lui ha parlato il Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llos, come riportato da RaiNews.it, alla conferenza stampa della presentazione del suo libro ‘Cinco esquinas’. Questi ha sottolineato: “Trump è un pericolo per gli Stati Uniti d’America. E’ un paese troppo importante per il mondo per avere alla Casa Bianca un clow, un razzista come lui”. Viene poi definito dal letterato anche come demagogo e si sottolinea quindi come questi sia un vero e proprio pericolo per l’America e non solo proprio per il mondo. Clicca qui per il video di Mario Vargas.



In America sta spopolando il nome di Donald Trump dopo la vittoria tra i repubblicani che lo metterà di fronte a Hilary Clinton prossimamente alle Primarie Usa 2016. Anche in Italia questo sorprendente risultato sta diventando dilagante sui social network. Se infatti si va a cercare su Twitter l’hashtag #DonaldTrump sono moltissime le battute che possiamo incontrare e alcune anche pesanti. Eccone alcune: “Se Donald Trump diventa il nuovo presidente degli Stati Uniti sarebbe una ulteriore dimostrazione della loro poca intelligenza”, “L’idea che Trump possa diventare il Presidente degli Stati Uniti mi turba molto”, “il passato dovrebbe servire a capire che non vanno ripetuti gli errori già commessi, invece…”, “Tutti lo odiano, nessuno vuole voltarlo eppure vince. Strano”. Clicca qui per i tweet.



Ha dovuto incassare dei no da parte di note aziende Donald Trump, il candidato repubblicano alle Primarie Usa 2016 che ha vinto ieri nel Super Martedì in sette degli unidici Stati in cui si votava. Donald Trump è un candidato che sta facendo discutere l’opinione pubblica americana, e preoccupa il suo stesso partito, per le sue dichiarazioni in campagna elettorale. Ma non solo. Anche alcune aziende hanno rifiutato di collaborare con lui. L’Oreal, come riportato dall’agenzia di stampa italiana Askanews, ha rivelato che una decina di anni fa, Donald Trump aveva chiesto la fabbricazione di un profumo a suo nome. La nota casa francese però disse di no e fu la casa statunitense Estee Lauder a produrre nel 2004 “Donald Trump, The Fragrance” e altri profumi come “Success” nel 2012 e “Empire” nel 2015. Un altro rifiuto fu incassato da Trump quando la catena di negozi americana Macy ritirò dal commercio la linea di abbigliamento maschile con il nome dell’attuale candidato, dopo i suoi commenti sugli immigrati messicani. 



“Make America Migrate”. Con questo titolo è uscito oggi il Daily News, dopo i risultati favorevoli per Donald Trump nel Super Martedì di votazioni nelle Primarie Usa 2016. Il quotidiano statunitense chiede ai lettori: “Ricordate quando avete detto che avreste lasciato gli Stati Uniti se Trump fosse stato eletto? Non ve ne facciamo una colpa. Ed è tempo di iniziare a pianificare”. Il Daily News, che ha scelto di modificare con un gioco di parole lo slogan del candidato repubblicano “Make America Great Again”, propone quindi agli americani possibili mete in cui andare a vivere se Donald Trump dovesse diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio 2017. Anche tra i vertici del partito Repubblicano Trump continua a creare imbarazzo per le sue dichiarazioni a volte sopra le righe, come quella riguardo alla “costruzione di un muro lungo il confine con il Messico” per mettere un freno all’ingresso di rifugiati.

Make America great again! Con questo motto, twittato il 1 marzo da Donald Trump, l’imprenditore in corsa per la Casa Bianca ha chiamato al voto gli elettori per il Super Martedì. Ieri si è votato in 15 Stati e a trionfare per i Repubblicani è stato proprio Trump che se la dovrà vedere con Hillary Clinton che ha vinto per i Democratici. Trump su Twitter ha ringraziato uno per uno tutti gli Stati in cui è risultato vincitore. E’ però un candidato borderline per i Repubblicani viste le sue dichiarazioni “scomode” durante la campagna elettorale: in particolare hanno suscitato aspre polemiche quelle a favore del libero utilizzo delle armi da fuoco. E pochi giorni fa Trump ha ritwittato una frase di Mussolini, “Meglio un giorno da leone che cento anni da pecora”, ripresa dall’account @ilduce2016, profilo Twitter che si identifica con una foto di Mussolini con i capelli biondi di Donald Trump. Una provocazione che forse Trump ha deciso di utilizzare volontariamente visto che ha poi dichiarato in un’intervista alla Msnbc: “Sapevo di citare Mussolini, mi piaceva come suonava”. Donald Trump è un personaggio televisivo molto noto negli Stati Uniti. Ha annunciato la sua candidatura alle primarie repubblicane lo scorso anno e ha impostato la sua campagna elettorale su posizioni populiste e conservatrici, accusando le amministrazioni Obama e Bush di aver permesso il declino economico della classe media americana.