Paul Hewson, in arte Bono e di professione cantante del gruppo rock U2, ha scritto un editoriale pubblicato dal New York Times in cui espone le sue idee per come affrontare la crisi dei migranti che, dice, non è solo un problema europeo, ma anche americano. Bono terrà anche un discorso al congresso americano su “cause e conseguenze dell’estremismo violento e il ruolo dell’assistenza straniera”. Il cantante è appena tornato da un viaggio in Africa e nel Medio oriente. La prima cosa, ha scritto, è rafforzare il sostegno umanitario perché, dice, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati è cronicamente sottofinanziato dai governi che poi si aspettano di gestire tale crisi. Ha poi detto che i paesi devono pensare ai rifugiati non come a un peso ma come a “un benefit” offrendo loro educazione e opportunità di lavoro. In conclusione ha chiesto un nuovo Piano Marshall per quei paesi le cui istituzioni e la società civile sono state distrutte chiedendo di fare attenzione perché paesi come Egitto e Libia non facciano la fine della Siria.