Il tribunale della regione del Queensland in Australia ha sentenziato che una ragazzina incinta alla nona settimana deve abortire “nel suo interesse”. La giovane soffre di problemi mentali, prima di rimanere incinta si era provocata atti di autolesionismo e secondo i genitori non sarebbe in grado di crescere il figlio, e anche la gravidanza e il parto potrebbero condizionare il suo stato di salute mentale. Così la corte ha sentenziato che è “necessario farla abortire per evitare ulteriori pericoli per la sua salute mentale e fisica”. Come hanno commentato rappresentanti del movimento pro life australiano, la corte non ha minimamente preso in considerazione che possano essere i genitori della ragazza a crescere il bambino o che esso venga dato in adozione una volta nato.