Se Donald Trump ha sbaragliato tutta la concorrenza interna al suo partito (ieri ha vinto anche in Oregon, gli mancano ormai meno di mille delegati), tra i democratici c’è ancora una sorta di battaglia per la nomination. Ieri infatti la Clinton si è aggiudicata (di poco) il Kentucky mentre Bernie Sanders ha vinto in Oregon. Il Partito democratico appare dunque più diviso che mai, le primarie del Nevada tenutesi a febbraio sono un episodio indicativo. I rappresentanti di Sanders denunciarono brogli da parte della Clinton, si arrivò anche quasi alla rissa fisica e gli strascichi continuano ancora oggi. Tutti gli occhi sono puntati adesso sulle primarie più importanti, quelle di California il prossimo giugno. Ci sono gruppi radicali poi che minacciano proteste plateali durante la convention di Philadelphia. Con le loro divisioni interne i democratici rischiano di consegnare l’America all’estrema destra razzista e guerrafondaia di Donald Trump.



Leggi anche

Papa Francesco: “c'è minaccia di guerra mondiale”/ “Diplomazia di speranza: dialogare anche con gli scomodi”Trump valuta di dichiarare l'emergenza economica/ "Così potrà imporre deliberatamente i dazi"